La vera storia di Hachiko

Probabilmente tutti conoscono la storia di Hachiko per via di quel capolavoro cinematografico diretto da Lasse Hallström che ha visto Richard Gere indossare i panni del professor Parker. Quel film, in realtà, è tratto da una storia vera, quella che vede protagonista un Akita Inu bianco e il suo grandissimo amore nei confronti del padrone. Al cane, oggi, è dedicata una statua posta proprio a Shibuya, nel cuore pulsante di Tokyo.

Ma chi è stato davvero Hachiko? Nato a Odate, in Giappone, nel novembre del 1923, l’Akita Inu bianco, il cui vero nome era Hachi, è stato adottato a soli due mesi da Hidesaburo Ueno, un professore del dipartimento agricolo dell’Università Imperiale di Tokyo.

Tra i due c’è stato un legame davvero speciale, fatto di amore incondizionato. Quello che solo i cani sanno dare. Per due anni Hachi ha accompagnato il professore alla stazione del quartiere Shibuya, dal quale partiva per andare all’Università, e attendeva il suo ritorno. Ogni giorno.

Il 21 maggio del 1925, però, Ueno non scende da quel treno: è stato stroncato da un ictus durante una lezione ed è morto sul colpo. Hachiko non lo sa, non può saperlo. Eppure tutti i giorni, per quasi dieci anni, continua a recarsi alla stazione di Shibuya e alle 17.00 puntualmente è sempre lì, in attesa del ritorno del professore.

Fermo, e instancabilmente devoto, Hachiko è stato notato dalle persone del luogo che si sono prese cura di lui e, con il diffondersi della sua storia in tutto il Paese, il cane è diventato l’esempio della fedeltà canina. Nel 1934 è stata dedicata a lui una statua in bronzo, posta proprio nella piazza della stazione ferroviaria.

All’età di 15 anni il cane si è spento a causa di una filariosi. Così Hachi e Ueno si sono rincontrati. Il corpo dell’animale è stato imbalsamato ed esposto al Museo Nazionale di Natura e Scienza di Tokyo, mentre alcune ossa sono state sepolte nel cimitero di Aoyama, proprio al fianco della tomba dove riposa il padrone.

In occasione dell’anniversario della morte del cane, a 80 anni di distanza, l’Università di Tokyo ha realizzato un’altra statua: quella di Hachi e Ueno, di nuovo insieme e felici, per sempre.